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Per te l'amore è questione di testa o di cuore?
Non rispondere subito. Pensaci.
E guarda il video che abbiamo preparato per te, in cui potrai ascoltare un punto diverso su un tema tanto sentito e al contempo controverso.
E se ti dicessimo che il 98% delle problematiche emotive che abbiamo riscontrato svilupparsi nell'uomo moderno è correlato a rapporti sentimentali infelici, ci crederesti?
Sembra assurdo pensare che tutto possa ruotare attorno all'amore e alle relazioni che in tal senso intrecciamo, eppure la lunga attività di ricerca nel campo del comportamento, supportata dal confronto con migliaia di clienti, ci racconta proprio di un'insoddisfazione esistenziale che ha avuto origine da una delusione, dalla frustrazione di un'aspettativa sentimentale che con il tempo è degenerata in un malessere generalizzato.
Sono oltre 50 anni gli anni di esperienza sul campo che ci permettono di affermare che sebbene quella dell'interazione e dei legami con gli altri sia un'esigenza connaturata nell'essere umano, l'ambiente e la cultura in cui siamo immersi ha alterato profondamente il modo di viverli e di gestirli nel tempo.
Natura umana, ambiente, educazione.
Quanto influiscono sul modo di instaurare legami sentimentali oggi giorno?
Affrontiamo il tema attraverso una breve intervista a Stefano Benemeglio e a Massimiliano Antonelli, relatori del prossimo appuntamento UPDA in programma il 21-22-23 Luglio a Cattolica (RN),
che ci racconteranno di più circa i rapporti sentimentali in epoca moderna e di come questi finiscano per essere spesso causa di stati di malessere profondo.
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Il comportamento e la natura umana sono temi complessi, soprattutto perchè esistono molteplici correnti di pensiero che tentano di spiegarne il legame.
Cosa ci potete raccontare in merito?
Benemeglio: il comportamento umano è sempre stato il centro dei miei studi. Sono sempre stato dell'idea che il punto di partenza in questo mondo sia comune a tutti e che l'esperienza individuale influenzi profondamente la strada personale. Il punto di partenza non è altro che l'esperienza genitoriale, essendo le figure genitoriali le prime con cui entriamo in contatto. Le esperienze che collezioniamo danno forma alle persone che siamo oggi, ma l'essere umano rimarrà sempre inevitabilmente condizionato dal rapporto intrecciato con tali figure e questo finisce per definirne in qualche modo la sua natura, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Antonelli: Beh, la natura umana è oggetto di studio e di curiosità - oserei dire - da sempre. Per come la vedo, penso che un'affermazione valga su tutto: la natura predispone, l'ambiente sviluppa. La natura è quel qualcosa che ci contraddistingue soprattutto a livello biologico. È innegabile che oggi si possa riscontrare un forte distacco dalla tendenza con cui la natura ci ha creati e che l'ambiente, soprattutto la cultura e le convenzioni sociali, ci abbia condotto verso direzioni diverse rispetto a quelle previste in origine. Perseguiamo obiettivi diversi da quelli per cui siamo stati originariamente creati e questo ha comportato un forte conflitto interiore che vede continuamente l'individuo vittima di insoddisfazione.
Quando si parla di relazioni sentimentali, in che modo si esprime la natura dell'essere umano e come, eventualmente, questa espressione è stata soffocata?
Benemeglio: Le relazioni sentimentali sono la croce e la delizia della nostra vita, è davvero impossibile non intrecciarne in quanto non sono altro che la riproduzione del "teatrino" famigliare da cui proveniamo. È come se nell'uomo esistesse la necessità di replicare sempre i medesimi schemi, in particolar modo quelli che si sono potuti osservare nel contesto famigliare, in quanto questi sono quelli che ci hanno formato e dato una direzione. Tuttavia la nostra esperienza personale racconta anche di traumi che hanno lasciato un segno e che oggi si esprimono sotto forma di paure ataviche che muovono le nostre scelte e le nostre azioni, soprattutto quelle relazionali che ci vedono scegliere un partner in mezzo a tanti. Quella scelta è oggettiva? Molti risponderebbero affermativamente, ma io affermo con certezza assoluta che si scelgono le persone significative in virtù della loro capacità di risvegliare proprio quelle paure.
Antonelli: più che parlare di come la natura si esprime nel contesto dei rapporti sentimentali preferisco affermare che oggi la natura umana non si esprime per nulla. Non è un caso che quasi la totalità dei clienti con cui ci interfacciamo in studio ogni giorno ci riporta di delusioni sentimentali che sfociano in profondi stati di dolore. Se la natura umana potesse realmente esprimersi, molte sofferenze cesserebbero. Non è mia intenzione pormi in maniera cinica, ma studi scientifici ce lo confermano ogni giorno: non siamo nati per rimanere legati al medesimo partner per tutta la vita.
Il "per sempre" esiste davvero?
Benemeglio: il "per sempre" può esistere solo se è frutto di un compromesso, che vede l'individuo rinunciare alla sua natura, alle sue esigenze, per porsi al servizio di quelle dell'altro. Del resto, quando entriamo nella vita di qualcuno, riusciamo in quest'opera perchè, inconsapevolmente, sappiamo assolvere ad alcuni bisogni emozionali dell'altro. L'incastro avviene sulla base dei problemi che ci portiamo dietro, non per il saper rispondere a determinate caratteristiche che ci siamo prefigurati in una potenziale lista dei desideri. Con il tempo le esigenze e i problemi iniziali cambiano e il rimanere insieme diviene frutto di rinunce che si fanno per tenerci vicino l'altro. Talvolta ciò non comporta alcuna sofferenza, altre volte, e si tratta della maggioranza dei casi, si finisce per rimanere bloccati in una posizione ortostatica che impedisce il movimento. Il per sempre può dunque esistere, ma è frutto di un grande lavoro.
Antonelli: Il "per sempre"? Difficile rispondere. Diciamo che non è sicuro, ad oggi, che nasciamo per rimanere legati a lungo a uno stesso partner, l'anatomia e la fisiologia della nostra specie sembra condurci a tesi differenti, ma la cultura ci insegna proprio il contrario. A dominare è dunque il pensiero collettivo, perchè divergere da questo comporta il risveglio di una paura atavica: quella dell'ostracismo e dell'isolamento. Se parliamo di specie umana, decine di migliaia di anni fa l'idea del "per sempre" era contemplata per un vantaggio, oggi per abitudine e convenzione sociale. Che ci sia un legame tra le scelte culturali e l'esserci allontanati dalla nostra natura?
L'ultima domanda: esiste la possibilità di vivere le relazioni sentimentali in maniera serena, senza che diventino una fucina di sofferenze e, nei casi peggiori, di violenza e di profondo malessere?
Benemeglio: dal mio punto di vista ritengo sia necessario ristabilire un modo di guardare che possa definirsi sano, in linea con ciò che corrisponde esattamente alle nostre esigenze. Questa via si perde facilmente dietro alle numerose delusioni e ai fallimenti che collezioniamo nel corso della vita e che ci spingono a pensare di essere difettosi e di avere qualcosa che non va, di essere dunque la causa principale dei nostri insuccessi. Quando giungiamo a questa convinzione permettiamo a chi ci circonda di fare leva proprio su queste insicurezze e di affondare il coltello nella piaga del nostro dolore. In quel momento permettiamo l'accesso a partner che crediamo possano rappresentare la soluzione al nostro malessere quando in realtà non stiamo facendo altro che affidarci all'ennesimo carnefice, incapaci di scegliere lucidamente ciò che fa al caso nostro. Ripristinare un equilibrio è la via maestra: ripulendo gli occhiali da tutta la sporcizia della frustrazione e della delusione possiamo tornare a una dimensione di benessere e questo permette, di conseguenza, di intrattenere relazioni soddisfacenti.
Antonelli: più che di soluzione parlerei di "trucchi", ossia di piccoli - in realtà enormi - accorgimenti che si possono adottare per mantenere un alto livello di desiderio e, dunque, garantire buone chance di durata. Applicarli richiede però una forte fiducia in ciò che insegniamo, perchè spesso le convinzioni che riteniamo essere alla base del nostro agire rappresentano un forte limite. L'ingestibilità, ossia presentare una difficoltà alla conquista completa di noi da parte dell'altro, come dice il mio maestro S. Benemeglio, concorre a dare anima e potenza a quel sogno che è la relazione. Una cosa è certa: la variabilità e la percezione di una ingestibilità è la chiave per impedire l'abitudine, nemico numero 1 di qualunque relazione.
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Le relazioni sentimentali, e il loro esito, sono, nel bene o nel male, il perno attorno al quale scegliamo di far ruotare l'intera nostra esistenza.
Ecco perchè dedicarvi la giusta attenzione, con l'obiettivo di non cadere in profondi stati di malessere dovrebbe essere un DOVERE, non solo un DIRITTO.
Questo è ciò che ti offriamo:
un'esperienza di 3 giorni in nostra compagnia per imparare a fare dei tuoi rapporti significativi una fonte di gioia e una scelta consapevole quotidiana.
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e scegli di uscire dall'ipnosi della paura che ti impedisce di instaurare le relazioni che desideri e di perseguire il tuo ideale di felicità relazionale.
✅ Ti aspettiamo a
CATTOLICA (RN) il 21-22-23 Luglio 2023
presso l'Hotel Kursaal!
Ad attenderti troverai:
⭐️ Stefano Benemeglio,
psicologo, ricercatore e ideatore del rivoluzionario approccio delle Discipline Analogiche®
⭐️ Massimiliano Antonelli,
Analogista e collaboratore di Stefano Benemeglio da oltre 30 anni
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